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Esiste una forma di dipendenza psicologica dall’abbronzatura, che in termini medici viene definita tanoressia: ecco di che cosa si tratta e come si manifesta.
Tutti in estate, sogniamo di avere una pelle che sia ambrata e, per alcuni, addirittura più che abbronzata. C’è chi è più fortunato e, in pochi giorni di mare, assume una carnagione dorata, magari senza neanche una piccola scottatura, e chi invece trascorre ore e ore sotto il sole, con scarsi risultati.
Il problema è quando la ricerca spasmodica per la tintarella superai limiti del normale, trasformandosi in una vera e propria malattia.
Avere la così detta ossessione per l’abbronzatura è infatti un problema che esiste davvero e che prende il nome di tanoressia.
Che cos’è la tanoressia
Questo termine medico indica una dipendenza patologica che nel gergo più comune viene chiamata “fame d’abbronzatura”. Sebbene non sia un problema particolarmente conosciuto, diverse indagini hanno rivelato come di tanoressia soffrano ben 11 milioni di persone soltanto in Italia, ovvero poco meno del 20% della popolazione. Insomma, non si tratta di una semplice volontà di mantenere l’abbronzatura tutto l’anno, ma di una dipendenza da non sottovalutare e per la quale, chi ne soffre, è disposto a far tutto, compreso il mettere al rischio la salute della propria pelle.
Si tratta, insomma, di una situazione che non va sottovalutato che ha portato, nel tempo, alla necessità di approfondire questo disturbo psicologico.
L’ossessione per l’abbronzatura può avere infatti conseguenze pericolose per la salute, sia a livello mentale che a livello fisico. Ma quali sono, quindi, le cause e i sintomi di questa dipendenza dai raggi del sole?
Tanoressia: cause e sintomi
Alla base di questo disturbo, secondo alcuni esperti psicologi, ci sarebbero problemi quali scarsa autostima, incapacità di accettare la propria immagine e carenze affettive. In effetti, la tanoressia può manifestarsi come una forma di auto-gratificazione, che impedisce a chi ne soffre di capire veramente quali sono i rischi ai quali va incontro.
La dipendenza da abbronzatura spinge infatti una persona a non essere mai soddisfatta del proprio aspetto fisico, desiderando sempre un colorito più scuro per la propria pelle. Tra i sintomi principali con cui si manifesta questa ossessione possiamo annoverare l’avversione per ogni forma di protezione solare e l’ansia che insorge quando chi soffre di tanoressia non può prendere il sole.
Le conseguenze della tanoressia
Come ogni forma di dipendenza, anche l’ossessione per l’abbronzatura ha rilevanti conseguenze psicologiche. Come accennato poco sopra, dapprima chi ne soffre prova una forte ansia per il fatto di non sentirsi abbastanza abbronzati. In seguito, ogni volta che la persona non può esporsi al sole o recarsi al solarium, si sviluppa una forma di nervosismo sempre più forte. Il rischio è quello di passare poi ad un’altra dipendenza.
Sul piano fisico, le conseguenze sono fin troppo chiare: un’eccessiva esposizione ai raggi solari può provocare in prima battuta fastidiose scottature, eritemi e dermatiti. Nel lungo periodo, ciò aumenta il rischio di formazione di macchie della pelle e di insorgenza di un melanoma.
Sopratutto per questo motivo, davanti ad un problema di tanoressia, si rende indispensabile intervenire con la psicoterapia. In questo modo, infatti, sarà possibile cogliere le esatte origini del problema e lavorare sulle stesse al fine di non sentire più il bisogno ossessivo di avere la pelle dorata.
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